Non si può bluffare, è la sua forza. L’Equipe, prestigioso quotidiano parigino, pubblica infatti in prima pagina una foto gigante di Pantani con un titolone ad effetto : Eroico, senza citare più di tanto chi ha vinto quella tappa e chi vincerà il Tour de France.Lui, Marco, è terzo sul podio a Parigi, alle spalle di Indurain e Ugrumov. Sull’ammiraglia di Pantani rimase comunque come direttore sportivo il tecnico che già lo guidava alla Carrera, all’insegna d’una apprezzata continuità, vale a dire Beppe Martinelli.Ed eccoci alla stagione ’97.
Storia triste ed amara.Ad un controllo del sangue voluto dall’UCI per cercare di limitare l’uso della famigerata eritropoietina, i valori dell’ematocrito di Marco superano la soglia di 50, salgono a 52. Elles sont ouvertes à tous et sans classement. E’ una sofferenza che s’aggiunge ad altre sofferenze. Marco è colpito da quell’incontro, toccato e commosso. Leçons particulières ou collectives. Non c’è storia, i rivali giorno dopo giorno sono costretti al ruolo di comprimari nella sua scia. Non lo erano affatto. E’ pur sempre reduce da un eccellente mondiale.Ma ecco dove il destino è in agguato. Rando vtt dans le 49, loisirs et courses. Marco dedica il trionfo a mamma Tonina, che al suo fianco ha sofferto quanto lui nell’ultimo anno.Ma il Tour procede. Avrebbe potuto dimenticare tutto andando al Tour de France a contrastare Armstrong in montagna. Andò anche a provare Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, le grandi classiche belghe. Marco saggiamente controlla Indurain. Sono lunghi i giorni di degenza al CTO di Torino. Come fosse uno strano gioco del destino. Sono momenti più che mai spettacolari. Nel marzo 2001 il tribunale lo condannò: tre mesi di carcere con la condizionale. Per mantenere un buon ritmo in vista del Lombardia in programma tre giorni dopo.E’ il 18 ottobre ’95. I medici per esser ancor più certi dell’eventuale uso di Epo decisero la stagione successiva di comparare i valori non solo dell’ematocrito del sangue ma pure dell’emoglobina. Ci sono anche due italiani, Nardello e Lelli. Vince una gara importante arrivando al Monte Coronaro e si diverte ad adottare una tattica speciale. E Marco è pronto alla replica secondo il suo istinto.Vuol far saltare per aria il Tour de France, intende far pagare all’americano certe dichiarazioni. Nella successiva tappa di Morzine attacca sul col de Saisies quando mancano ancora 130 km al traguardo. Randos VTT (552), cyclotourisme (494), marches (439), traces GPS (3762) Agenda des randonnées VTT, cyclotourisme & pédestres région par région. Stacca Indurain a dispetto del ginocchio sanguinante.

E’ il caso di ricordarlo ancora una volta.A Parigi Felice Gimondi alza il braccio di Marco sul podio. Il ’95 dovrebbe essere la stagione della grande conferma, sui traguardi della leggenda e del mito, il Giro d’Italia e il Tour de France.

Le performances non costituiscono un problema, grazie alla straordinaria stabilità e le innovative caratteristiche fisico-strutturali del telaio, derivanti dalle più moderne applicazioni delle scienze dell’aerodinamica, dalla scelta di inedite soluzioni geometriche e dai nuovi sistemi adottati nel ciclo produttivo di Podium.Le geometrie leggere e filanti, la forcella in fibra di carbonio, lo sterzo integrato, l’assemblaggio con sistema Monocoque UD, fanno della bicicletta Pantani Tempest il nuovo paradigma nell’ambito delle biciclette da corsa.

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Armstrong rischia di perdere il Tour ma Pantani va ancor più in debito, sta male, ha crisi di dissenteria ma non può nepure fermarsi sul bordo della strada, dietro un cespuglio. Moniteurs de VTT . Attacca nel finale alla sua maniera, con quella serie ravvicinata di scatti e sia Zulle che il russo Tonkov non ce la fanno a seguirlo. Ed all’Alpe d’Huez, ancora una volta sulla montagna della leggenda, il Pirata coglie la sua clamorosa e commovente rivincita. Una, due, tre volte. Nel prologo a cronometro chiude fra gli ultimi, concedendo ben 4’32” al tedesco Jan Ullrich, l’ultimo vincitore, il favorito, in circa 6 km. Recupera sui Pirenei, secondo a Luchon, in trionfo a Plateau de Beille, alla sua maniera, staccando tutti.Poi vive quello che definirà il più bel giorno della sua vita, è un lunedì, il 27 luglio, quando la corsa approda a Les Deux Alpes scalando una vetta mitica per il ciclismo, il Galibier a quota 2645 metri, una decina di chilometri di perfida scalata con una pendenza media attorno al dieci per cento.Piove e fa freddo, sembra una giornata autunnale. Ma il suo borgo è quello di Cesenatico, il porto canale, il mare, le suggestioni di una giovinezza ormai lontana. A tanti fa gola quella tappa. Marco ci crede, torna alle corse nel 2003, sfiora il clamoroso successo addirittura in volata a Sassuolo, ultima tappa della Settimana di Coppi e Bartali. Pantani vince, l’americano sussurra che lo ha lasciato vincere perché così meritava. E l’allenatore lo relega spesso in panchina.Così, quasi per caso, andò in cerca di nuove emozioni aggregandosi al gruppo dei ragazzini che pedalavano con entusiasmo in bicicletta, nella locale società dedicata a Fausto Coppi. Riprende Marco, che lo guarda negli occhi, lo vede un po’ stravolto e riparte. Ed ha a disposizione ancora la crono di Lugano.Ma ecco nell’aria l’ennesimo capolavoro, la micidiale stoccata di Montecampione, ultimo traguardo in salita del Giro ‘98 in terra bresciana. Come Fausto Coppi nel ’49 e nel ’52.Marco ha 28 anni e la gente già pensa a quante future recite si potrà assistere al suo seguito sulle montagne del Giro e del Tour all’inizio del terzo millennio. Così nel bel mezzo d’una curva a sinistra, Marco e gli altri corridori si ritrovano contro una Nissan Pajero ferma sulla carreggiata con l’autista terrorizzato.

Fra l’altro è una corsa per l’ennesima volta sbilanciata in favore di chi va forte a cronometro e non per gli scalatori, quelli che sanno pur sempre entusiasmare la gente.Parte male, Marco. Voir les messages sans réponses; Accueil. Lo rimonta in extremis il moldavo Ruslan Ivanov.


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